Haiku
Fu incredibilmente piacevole scoprire quanto scrivesse bene, me ne innamorai alla fine della prima lezione del corso di scrittura.
Mi era sempre piaciuto scrivere: avevo iniziato con qualche poesia d’amore alle medie, per poi passare agli haiku, le poesie giapponesi di diciassette sillabe, durante le scuole superiori.
Avevo quindi deciso, data questa mia passione, di iscrivermi a un corso di scrittura. Approfittai così della proposta del Cavedio, “Corso di scrittura creativa” recitava il titolo presente sull’opuscolo. Ultimamente faticavo a trovare l’ispirazione per scrivere le mie mini-poesie, quindi un corso di scrittura creativa sembrava proprio fare al caso mio.
Così mi presentai alla prima lezione.
Era ottobre, e cadeva la tipica pioggerella leggera dell’autunno varesino. Entrai in aula: pavimento in parquet, pareti bianche, diverse stampe appese e sedie nere disposte attorno ai banchi. Mi piaceva, l’aula, era semplice, ma allo stesso tempo mi fece sentire subito a mio agio.
Presi posto all’ultimo banco. Mi sentii un po’ ribelle, ma a scuola ero sempre stata un po’ secchiona e quindi, per questa nuova esperienza, decisi di cambiare e provare l’ebrezza di sedermi in fondo all’aula.
Dopo alcuni minuti, in cui mi ero guardata attorno per esaminare quelli che sarebbero stati i miei compagni di corso, entrò l’insegnante. Era un signore sulla sessantina, curato, portava degli occhiali da vista tondi e una camicia a quadri blu. Aveva la faccia simpatica.
Dopo circa un’ora di spiegazioni teoriche sullo “scrivere bene”, l’insegnante ci lasciò qualche minuto per comporre una poesia su un tema a piacere. Fu in quel momento che lo sentii parlare per la prima volta. O meglio, che lo sentii leggere per la prima volta.
Aveva uno stile di scrittura estremamente particolare, elegante, profondo, romantico. La sua poesia parlava di un amore finito, doloroso, difficile dimenticare.
Mi colpì così tanto che mi fece innamorare di lui.
Fu un amore travolgente, grande, talmente improvvisi che, così come era iniziato, svanì appena una settimana dopo. Non venne più alle lezioni del corso di scrittura, non lo vidi più, non sentii più la sua voce leggere le poesie scritte dalla sua anima.
-----------------------------------------------------------------------------
Racconto di Sara Agostino
Selezione del Concorso letterario Il Cavedio "Il mio corso di..." 2022
Fu incredibilmente piacevole scoprire quanto scrivesse bene, me ne innamorai alla fine della prima lezione del corso di scrittura.
Mi era sempre piaciuto scrivere: avevo iniziato con qualche poesia d’amore alle medie, per poi passare agli haiku, le poesie giapponesi di diciassette sillabe, durante le scuole superiori.
Avevo quindi deciso, data questa mia passione, di iscrivermi a un corso di scrittura. Approfittai così della proposta del Cavedio, “Corso di scrittura creativa” recitava il titolo presente sull’opuscolo. Ultimamente faticavo a trovare l’ispirazione per scrivere le mie mini-poesie, quindi un corso di scrittura creativa sembrava proprio fare al caso mio.
Così mi presentai alla prima lezione.
Era ottobre, e cadeva la tipica pioggerella leggera dell’autunno varesino. Entrai in aula: pavimento in parquet, pareti bianche, diverse stampe appese e sedie nere disposte attorno ai banchi. Mi piaceva, l’aula, era semplice, ma allo stesso tempo mi fece sentire subito a mio agio.
Presi posto all’ultimo banco. Mi sentii un po’ ribelle, ma a scuola ero sempre stata un po’ secchiona e quindi, per questa nuova esperienza, decisi di cambiare e provare l’ebrezza di sedermi in fondo all’aula.
Dopo alcuni minuti, in cui mi ero guardata attorno per esaminare quelli che sarebbero stati i miei compagni di corso, entrò l’insegnante. Era un signore sulla sessantina, curato, portava degli occhiali da vista tondi e una camicia a quadri blu. Aveva la faccia simpatica.
Dopo circa un’ora di spiegazioni teoriche sullo “scrivere bene”, l’insegnante ci lasciò qualche minuto per comporre una poesia su un tema a piacere. Fu in quel momento che lo sentii parlare per la prima volta. O meglio, che lo sentii leggere per la prima volta.
Aveva uno stile di scrittura estremamente particolare, elegante, profondo, romantico. La sua poesia parlava di un amore finito, doloroso, difficile dimenticare.
Mi colpì così tanto che mi fece innamorare di lui.
Fu un amore travolgente, grande, talmente improvvisi che, così come era iniziato, svanì appena una settimana dopo. Non venne più alle lezioni del corso di scrittura, non lo vidi più, non sentii più la sua voce leggere le poesie scritte dalla sua anima.
-----------------------------------------------------------------------------
Racconto di Sara Agostino
Selezione del Concorso letterario Il Cavedio "Il mio corso di..." 2022